Specializzata nel freddo industriale e l’agroalimentare dalla sua creazione nel 1997, la società FCV opera essenzialmente sul mercato della coltivazione di indivia belga (80%), ma lavora anche con produttori di patate o di frutta del Nord della Francia. Inoltre, FCV è riconosciuta sul mercato per le sue celle di prerefrigerazione sotto vuoto. Pascal Hollocou, laureato in ingegneria ed ex dirigente di Alcatel Lucent, si è lanciato in una nuova avventura, riacquistando la società FCV nel 2010, con l’obiettivo di diventarne il titolare e di esplorare un nuovo mestiere: il freddo. Oggi, la società gode di buona salute, occupa 9 dipendenti e realizza un fatturato di 1,85 milioni di euro.
La coltivazione dell’indivia belga (denominata anche cicoria) richiede un processo di lavorazione particolare. L’indivia belga, infatti, non esiste allo stato naturale. È il frutto di una tecnica di forzatura messa a punto verso la metà dell’800. Per ottenere le foglie bianche, è infatti necessario che i cespi si sviluppino nella più totale oscurità. La coltivazione dell’indivia si svolge in 5 tappe (vedere il riquadro di seguito) e richiede un know-how specifico sia presso i produttori che i frigoristi.
Désir Nature SARL sceglie una soluzione ecologica
Henri Trévaux, membro e socio dell’azienda familiare Lefebvre con sede a Peronne (Francia), imbocca 5 anni fa la strada dell’agricoltura biologica. L’epoca è favorevole a questa iniziativa e parallelamente il produttore coglie l’opportunità di acquistare localmente radici derivate dall’agricoltura biologica. Nel 2014, la produzione di indivia belga bio “Désir Nature” richiede tuttavia la costruzione di un nuovo impianto per soddisfare i criteri della coltura biologica e del marchio AB. Henri Trévaux si rivolge allora alla società FCV per la progettazione dei process di freddo industriale specifici alla coltivazione delle indivie. “Il freddo svolge un ruolo essenziale, soprattutto per quanto riguarda la conservazione del prodotto nelle celle frigorifere e la germogliazione nelle sale di forzatura” ricorda Pascal Hollocou.
Disciplinare del processo industriale
Una volta raccolte nei campi, le radici di indivia devono essere immagazzinate su pallet in una cella frigorifera per essere conservate. L’obiettivo è portare il cuore dell’indivia a 0°C circa il più rapidamente possibile a partire dal momento in cui è introdotta nella cella e garantire una corretta circolazione dell’aria tra ogni pallet per evitare l’essiccazione. Poi le indivie passano man mano nella sala di sviluppo.
L’indivia cresce fino alla maturità per tre settimane, è la fase di forzatura. La temperatura dell’aria ambiente deve essere compresa tra 12°C e 22°C secondo lo stadio di sviluppo dell’indivia. Questa sala deve inoltre comportare un sistema d’irrigazione e vasche di forzatura che permettono di alimentare ogni pila di casse con acqua, ad una temperatura che varia da 8°C a 18°C. Senza dimenticare che questo prodotto vivo sprigiona calorie
FCV sceglie Greenway® Neo
L’impegno di FCV è orientare, ogni volta che è possibile, i propri clienti verso un impianto ad acqua glicolata per ridurre al minimo la quantità di fluido refrigerante, tenuto conto delle evoluzioni normative. Durante le riunioni tecniche organizzate da Climalife nel Nord della Francia, Pascal Hollocou scopre il Greenway® Neo e propone al suo cliente di optare per questo fluido di origine vegetale, a base di 1-3 Propanediol, invece di un fluido tradizionale derivato dal petrolio, per spingere fino in fondo l’impostazione ecologica della sua azienda. La decisione è stata presa immediatamente, sottolinea Henri Trévaux. Non era richiesto dal disciplinare del marchio Agriculture Biologique, ma per l’immagine bio era importante.
Un know-how comprovato per un impianto complesso e coerente
Per soddisfare i requisiti del disciplinare nel rispetto del budget, la società FCV, grazie alla notevole esperienza acquisita in questo campo, ha installato tutti gli impianti di freddo, di ventilazione e di irrigazione.
FCV ha dotato la cella frigorifera di una macchina di produzione d’acqua refrigerata MTA Aries Tech di una capacità frigorigena di 116 kW. Il recupero del calore su questo gruppo installato all’esterno permette la produzione d’acqua calda per lo sbrinamento degli evaporatori doppio flusso Profroid Duo 60.
Per la sala di forzatura, è necessario riscaldare e raffreddare acqua e aria. È stato quindi installato un altro gruppo d’acqua refrigerata MTA di una capacità frigorigena di 93 kW. Per il calore, è utilizzata una pompa di calore geotermica con sondaggio su falda freatica del marchio MTA Hocean, la cui potenza termica è di 86 kW. Questa pompa garantisce anche il riscaldamento dei locali dell’azienda, la cui superficie è di 25.000 m².
Il volume del fluido Greenway® Neo è di 1.600 litri per tutti i circuiti.Ogni impianto, se lo consente, è dotato di variatori di frequenza allo scopo di ottimizzare l’efficienza energetica complessiva. “I variatori di frequenza sono poco utilizzati nel settore agricolo” ricorda lo specialista. “È un’innovazione che permette di ridurre i costi operativi, che presso le aziende di produzione di indivia belga come questa sono elevati”.
La coltivazione dell’indivia belga, una tecnica specifica
Per poter mantenere le foglie bianche, è necessario che la coltivazione delle indivie avvenga al riparo dalla luce e in un’atmosfera calda e umida. Le 5 tappe della produzione di indivia belga sono:
1.La semina
All’inizio, i semi sono seminati nei campi a maggio. Dopo 5-6 mesi, si sviluppano radici di indivie ricche di elementi nutritivi. Sono sterrate e raccolte tra settembre e novembre. |
2. La conservazione delle radici
Per scaglionare la produzione nel tempo, le radici sono disposte in grandi casse di legno, poi conservate in cella frigorifera per un periodo compreso tra 8 giorni e 8 mesi. |
3. La germogliazione
Perché la radice produca i cespi d’indivia, è posta in locali umidi, bui e caldi denominati sale di forzatura. Le radici sprigionano allora tutte le loro riserve nutritive e permettono la germogliazione dell’indivia per 21 giorni. |
4. La separazione
Una volta giunta a maturità, l’indivia è staccata dalla radice. |
5. La sbucciatura e il confezionamento
Le indivie sono sbucciate, selezionate e imballate in sacchetti o scatole di cartone. |